Per la prima volta trovati i resti di un sacrificio umano femminile tra i Moche. Il nostro parere.

Posted by on 22 Luglio 2013

Il corpo ritrovato a El Brujo - giugno 2013 - foto di ANDINA

E’ ancora il team guidato da Régulo Franco Jordán, famoso per aver scoperto i resti della Signora di Cao, a scuotere l’ambiente dell’archeologia peruviana. Nel mese di giugno, sempre presso i resti del complesso archeologico noto come “El Brujo” presso Cao Viejo- La Libertad, gli archeologi hanno portato alla luce i resti di una donna dell’epoca Moche, probabilmente sacrificata. La donna è stata trovata nella piattaforma superiore del complesso cerimoniale e,se confermata la diagnosi di morte per sacrificio, saremmo di fronte alla prima prova di un sacrificio Moche al femminile, visto che ogni resto archeologico (manufatto o murales) mai ha descritto un sacrificio umano se non al maschile. La donna è stata trovata faccia a terra con il viso verso ovest (verso il mare) e un braccio esteso. La notizia sconvolge un po’ la visione corrente sulla cultura dei Moche, seppur – a nostro parere – questo caso (per ora unico) non testimonia una continuità né una pratica definita.
Secondo gli studi del Dr. John Verano (professore alla Tulane University), la donna aveva tra i 17 e i 19 anni al momento della morte e sarebbe morta per ingestione di sostanze tossiche in quanto mancano altri segni di violenza sul corpo (come strangolamento o da arma).
Anche questo dato, in una cultura che faceva uso di sostanze psicotrope, lungi – a nostro modesto parere – di essere prova definitiva. Ben sappiamo che l’uso culturale di sostanze tossiche può anche portare a cause inattese. E se questa donna, durante un ingestione di sostanze allucinogene in contesto cultuale, si fosse sentita male e, solo poi, fosse stata posta sulla piattaforma cerimoniale per mantenerla “in asse” con il mondo divino che l’ha chiamata a sé?…