Il sacro svela il profano

Posted by on 27 Ottobre 2021

Karahan Tepe (Turchia): tempio di 11.000 anni fa impone delle nuove domande

Immagine pubblicata su https://www.habernediyor.com/

Si chiama Karahan Tepe e sta a circa 50 km da Gobelki Tepe. E’ il nuovo santuario rupestre trovato nella stessa zona della Turchia meridionale, che orami possiamo considerare uno degli epicentri della ricerca archeologica, tanto sta rivoluzionando la nostra comprensione del passato. Karahan Tepe, individuato nel 1997 ma scavato solo dal 2019, ci impone con una profonda necessità di ridefinire i parametri del Neolitico.

Datato al 9.000 a.C. – come Gobelki Tepe – Karahan Tepe è una struttura templare, scavata nella roccia con un diametro di 23 metri e una profondità di 5 che si contraddistingue per undici pilastri di roccia a forma fallica. Da una parete “sbuca” una forma che sembra essere quella di una testa umana. Aggiungeteci pure 250 obelischi con figure di animali.
Ci sarebbe tanto da dire su questi elementi, ma ci preme invece sottolineare come questo tempio possa essere espressione di una cultura stanziale, o quanto meno di un prodotto da un élite religiosa che stanziale doveva essere.
Infatti, come era per Stonehenge, non è detto che un tempio – che dobbiamo comunque inserire in un concetto di Sacro e Sacralità del Territorio che è ben differente da quello odierno – sia il segnale definitivo di una società stanziale. Potrebbe infatti essere espressione di una cultura ancora nomade, o semi-nomade – che però decide di eleggere degli esponenti devoti ad una sfera sacra, dei sacerdoti, che quindi si prendono cura di un tempio.
Sacerdoti di cosa? Esponenti di una religione? O di una scienza?
Questo tempio ha delle caratteristiche che inducono a pensare a una qualche connessione con l’osservazione del cielo: obelischi di pietra, colonne itifalliche parlano di una valenza simbolica, ma in quanto elementi verticali richiamano il cielo, verso il quale puntano. Non scordiamoci che gli elementi verticali sono stati spesso interpretati – con diverse prove a ragione – come possibili “cornici”, strumenti per inquadrare astri e pianeti, per registrarne movimenti e ricorrenze-
Conoscere il movimento degli astri ha diversi vantaggi in differenti attività: aiuta gli spostamenti (per mare o per terra), l’agricoltura (semina e raccolta), ma anche l’allevamento (spostamento degli animali dal pascolo estivo a quello invernale).
In breve, suggeriamo di tenere traccia di qualsiasi sviluppo nello studio dei templi turchi. Il sistema Gobelki- Karahan Tepe ci ricorda tanto il sistema Stonhenge-Woodenhenge. Sistemi binari connessi al cielo creati da esseri umani con menti binarie che al cielo vorrebbero sempre tendere.