ICI Venice: etnografia e progetti di valore. Ecco come rendere concreta l’azione antropologica

Posted by on 22 Agosto 2015

ICI Venice

Lo scorso anno abbiamo visitato una mostra etnografica sul Nepal a Venezia, organizzata da ICI, associazione culturale che ha le sue radici in Francia. Come sempre quando un soggetto francese tratta argomenti di antropologia ed etnologia lo fa con grande serietà, competenza e capacità. La mostra lo ha dimostrato una volta di più. Abbiamo subito preso contatti per un’intervista su arkeomount con il presidente, il dott. Perpoint, ma poco dopo proprio il Nepal fu colpito da un violento terremoto. Ecco l’intervista per i nostri lettori che proponiamo in versione integrale e tradotta in italiano. Come sempre inseriamo pochi commenti, ma ci teniamo a sottolineare che cercheremo di seguire le attività e le pubblicazioni ICI il più possibile, soprattutto quando si concentreranno sulla divulgazione antropologica. Un grazie a Chantal – motore “Italiano” di ICI – che ha reso possibile questa intervista.

Arkeomount(A): Dott Pepoint, lei dirige l’ICI – Istituto Culturale Internazionale, un’associazione che è nata prima a Parigi e successivamente a Venezia. Potrebbe introdurre i lettori di Arkeomount al Suo istituto? Quando e perché è nato? Quali le attività e gli scopi che l’ICI si propone?
Dott. Pepoint (P): ICI Venice – Istituto Culturale Internazionale Venice è una associazione culturale di promozione sociale costituita il 15 aprile del 2014 da giovani italiani e francesi; ha per vocazione lo sviluppo di risonanze culturali internazionali fra oriente e occidente, fra arte etnografica e arte contemporanea, senza dimenticare la promozione e conservazione del patrimonio locale veneziano.
comprando e riqualificando uno spazio vuoto a Venezia, il Magazzino del Caffè, sperimentano la loro visione di diffusione di cultura.
Scopo dell’Associazione è di sostenere, partecipare, realizzare e finanziare la creazione, la produzione e la coproduzione di esposizioni, di residenze di artisti e di eventi culturali.
La nostra associazione ha comprato e riqualificato uno spazio vuoto a Venezia, il Magazzino del Caffè, di circa 90 metri quadri, situato in un palazzo notificato dai Beni Culturali, in Rio Marin, Santa Croce 923, Venezia. ICI Venice – Istituto Culturale Internazionale Venice, collabora regolarmente con la rispettiva associazione francese con sede a Parigi in rue Saint Honoré 310, registrata sotto il nome di ICI – Institut Culturel International e costituita il primo luglio 2013. L’associazione francese sviluppa progetti internazionali che hanno una forte risonanza nella popolazione francese, sempre più attenta alle iniziative promosse da ICI e disponibile a contribuire alla loro realizzazione, secondo le disposizioni di legge in materia di mecenatismo.
ICI – Institut Culturel International gestisce e promuove gli Archivi di Anne e Ludovic Segarra grazie alla creazione di eventi culturali, mostre e proiezioni sul territorio francese e italiano.ICI Venice – Istituto Culturale Internazionale ha da poco lanciato un nuovo progetto ICI CASA MURANO. Riprendendo un modello economico – culturale cubano, ICI Venice decide di comprare e riqualificare una casa di Murano all’interno della quale verranno fatte delle residenza d’artista e, all’interno della quale, potranno soggiornare gli ICI Members in cambio di una donazione all’associazione.

A:   Leggiamo sul vostro website italiano che a febbraio (2015…) avete in programma una mostra sul Bhutan. Un paese di non facile accesso al turismo di massa e conosciuto a pochi. Ci può introdurre a questa mostra?
P: A partire dal 6 dicembre 2014 ICI Venice propone un viaggio nel Regno del Bhutan attraverso il tempo dato che, ovviamente, questo piccolo Stato dell’Himalaya con gli anni ha subito notevoli cambiamenti. Per ben capire la storia e l’evoluzione di questo paese sono state organizzate, collateralmente alla mostra, una serie di conferenze in collaborazione con il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, oltre alla partecipazione dell’Associazione “Amici del Bhutan”.
La mostra espone una collezione di tessuti rari e pregiati provenienti dal Bhutan e mai esposti prima, integrati da incontri sul tema dell’arte tessile organizzati con la collaborazione di Marina Majcen, artista ed esperta di tessuto veneziano.
Nonostante l’apertura attuale del paese ai visitatori, la concezione mistica bhutanese la si ritrova principalmente in tutti quei manufatti artistici come quelli qui presentati, i quali racchiudono e fungono da media fisici di quell’essenza tradizionale.
Parte centrale della mostra è anche il documentario girato da Anne e Ludovic Segarra nel 1975 dal titolo “Bhoutan, un petit pays possedé du ciel”; primo documentario europeo realizzato in Bhutan, rappresenta una delle massime testimonianze della profonda fase di cambiamento del Paese. Inoltre, grazie alla selezione di diapositive scattate durante le riprese del documentario, la prima stanza vuole introdurre il visitatore all’interno del viaggio che ha portato alla creazione dell’opera di Anne e Ludovic Segarra. Lo scopo è quello di illustrare e testimoniare il duro lavoro e le difficoltà istituzionali riscontrate durante la realizzazione del documentario, sono esposti infatti molti documenti ufficiali di Stato; lettere e scambi di autorizzazione avuti con l’allora famiglia Reale del Bhutan.
La prima volta che questo documentario fu trasmesso alla televisione francese ebbe un enorme impatto sul pubblico poiché il Bhutan non era mai stato presentato al mondo occidentale. Fu l’occasione, questa, di scoprire una società la cui storia, il cui stile di vita e il cui sistema amministrativo furono profondamente influenzati dal buddismo durante l’VIII secolo e che tuttora permane. Questo piccolo Stato gode di una complessa geografia, un labirinto di montagne e valli tra gli 800 e i 3300 metri, la quale ha permesso alla popolazione bhutanese di preservarsi dall’influenza di culture esterne.
Per questa mostra, il curatore François Pannier ha deciso, come già detto precedentemente, di dare maggiore rilievo a tessuti e vesti del Bhutan, creando un inevitabile richiamo con le grandi case tessili veneziane, dalla Bevilacqua, alla Rubelli, alla Fortuny. A fare da scenografia a questi oggetti di incredibile bellezza ci saranno i pannelli rivestiti dall’elegante carta da parati Fornasetti Milano Design a tema “Nuvolette”, che andranno a richiamare l’atmosfera del territorio himalayano.
La scelta di esporre una delle tredici arti bhutanesi, quella tessile appunto, è stata possibile grazie al collezionista Alain Rouveure, proprietario e curatore della galleria Alain Rouveure Galleries nel Regno Unito.

In seguito alla buona affluenza di pubblico durante il periodo invernale, si è deciso di prolungare la mostra con riapertura il 2 maggio 2015. Essendo in concomitanza con la 56° Biennale d’Arte di Venezia sono stati chiamati ad intervenire all’interno degli spazi del Magazzino del Caffè e alla già precostituita mostra di arte etnografica sul Bhutan, due artisti emergenti italiani, Marco Casella e Daniele Pulze.
Le opere realizzate sono talmente ben integrate alla mostra e allo spazio da lasciare il visitatore doppiamente spiazzato, andando a creare un dialogo inusuale fra arte etnografica e arte contemporanea.

A: Infine le chiediamo se abbiate in programma ricerche specifiche sul campo nel 2015 e di quale tipo oppure – in alternativa – quali attività avete in programma e come sia possibile per i nostri lettori rimanere aggiornati sulle Vs attività, in Italia come all’estero.

P: La mostra attualmente in corso, “Contemporary Art Installations by Marco Casella and Daniele Pulze for Bhutan, Journey beyond the sky” terminerà il 13 settembre prossimo.
Qua di seguito vi elenco a grandi linee quelli che sono i progetti in programma:
–    Durante la Venice Design Week, che si terrà dal 3 all’11 ottobre 2015, ICI Venice invita Charles Lemaire e il suo team all’interno degli spazi del Magazzino del Caffè con il progetto AMOR. AMOR è stato ideato da Charles Lemaire in seguito ad una forte esperienza personale che lo ha segnato profondamente. Il primo agosto 2003, mentre Charles si trovava in residenza artistica presso il Centro Culturale di Bamako, in Mali, viene drammaticamente a conoscenza dell’assassinio di suo padre. A partire da quel momento, Charles inizia a vivere in uno stato di traumatismo costante. Durante questi anni passati, Charles è riuscito ad associare a quell’evento drammatico delle immagini, degli odori, dei fantasmi, dei luoghi, delle persone e delle voci. Così facendo è riuscito, in un certo senso, ad esorcizzare il dolore e il trauma provato, trasformando il tutto in linguaggio artistico.

–    Dal 4 al 6 dicembre 2015 presso gli spazi del Magazzino del Caffè si terrà un’esposizione/studio sugli Zan par, tavolette in legno scolpite, di antichissima tradizione, spesso utilizzate al posto dei sacrifici, appartenenti alle collezioni private di Franco Bellino e François Pannier. L’esposizione/studio sugli Zan par sarà organizzata sotto il patrocinio dell’Università Ca’ Foscari nel quadro del convegno internazionale dal titolo Making Connections on the Margins. Perspectives on Vernacular India.
–    Durante il periodo della Biennale di Architettura 2016 è prevista presso gli spazi del Magazzino del Caffè, la presentazione del progetto di restauro di uno stabilimento cubano e dell’annessa piantagione di caffè del XVIII secolo sotto la tutela dell’UNESCO. Il progetto rientra nel quadro di sviluppo socio-economico della provincia di Santiago di Cuba, con il sostegno dell’Unione Europea, dell’Oficina del Conservador de la Ciudade de Santiago de Cuba e della Fondation Malongo.
–    Infine per il periodo della Biennale di Arti Visive 2017 è prevista presso gli spazi del Magazzino del Caffè, la produzione e realizzazione di una mostra su Marco Polo. L’esposizione prevede un dialogo con l’arte e la letteratura contemporanea. Per maggiori dettagli potremo risentirci più avanti.
Per rimanere aggiornate sulle attività proposte da ICI Venice si può consultare il sito internet www.icivenice.com e le nostre pagine sui principali social network (Facebook, Twitter, Instagram, Tumbrl, etc…) Vi è inoltre la possibilità di iscriversi tramite il sito internet alla nostra newsletter che viene regolarmente inviata per ogni mostra e/o evento collaterale ad essa.

Merci!