In una grotta osso siberiano di 50.000 anni fa rivela l’esistenza dei Denisovan

Posted by on 9 Settembre 2012

La Grotta Denisovan - immagine da www.siberiantimes.com

La scorsa settimana il SiberianTimes ha dato notizia di una ricerca condotta da genetisti del Max Planck Institut di antropologia evolutiva di Lipsia (Germania), che hanno sequenziato il genoma di alcune ossa appartenenti ad una ragazza di 50.000 anni fa, ritrovate sui monti Altai, nella grotta di Denisova. Il risultato, ottenuto dall’istituto tedesco in collaborazione con la Harvard Medical School americana grazie ad una nuova metodologia che consente di amplificare singoli filamenti di DNA fino ad ingrandirli 31 volte, è sorprendente. L’osso del dito mignolo di questa ragazza, oltre a dirci che aveva occhi marroni e capelli scuri, ci parla di una nuova specie umana che sarebbe emigrata dall’Africa pur non essendo Neanderthal, ora detta Denisovans, dal nome dalla grotta in cui nel 2008 è stata ritrovata la ragazza.
La grotta è facilmente accessibile, si trova ad un altitudine di soli 28 metri sopra il fiume che scorre nelle vicinanze, è visibile dalla strada carrabile. Lunga 110 metri e con un’area totale di 270 mq, ha servito come un rifugio affidabile per migliaia di anni, con evidenza di occupazione ominide iniziate 175 mila anni fa.

”Siamo rimasti scioccati – ha affermato il team leader Svante Paabo, un paleo-genetista in organico all’istituto Planck – non vi è alcuna differenza tra quello che possiamo imparare geneticamente su una persona che ha vissuto 50.000 anni fa da una persona oggi, a patto di avere le ossa abbastanza ben conservate”. I Denisovans condividono materiale genetico con gli aborigeni australiani e alcune persone in Melanesia. I suoi discendenti ora vivono in Australia, Filippine e in Nuova Guinea e prima di estinguersi hanno occupato gran parte dell’Asia, decine di migliaia di anni fa. Ad oggi, tutto ciò che rimane di loro sono il dito della ragazza e due denti trovati nella Grotta di Denisova – o come la chiamano i locali Ayu-Tash, che significa Roccia dell’Orso,  inserita in un monumento naturale e archeologico situata nella valle del fiume Anui, a 150 km da Barnaul. I genetisti hanno potuto attestare che il genoma Denisovan ha sequenze simili agli uomini di Neanderthal e ad undici esseri umani moderni provenienti da tutto il mondo. Questo significo che vi fu un incrocio tra i Denisovan ed altri gruppi umani e anche che il loro DNA sopravvive in alcune popolazioni odierne: “E’ chiaro che il materiale genetico dei Denisovan ha contribuito al 3-5% dei genomi delle popolazioni autoctone di Australia e Nuova Guinea, degli aborigeni dalle Filippine, e alcune delle isole vicine”, sottolinea il genetista di Harvard, David Reich.
Speriamo che questa notizia porti a nuovi studi che dimostra per l’ennesima volta come la storia delle migrazioni dall’Africa non è così semplice da esaurirsi “in tre ondate”.