Mentre ci troviamo a Cusco incontriamo l’antropologo Jorge Flores, dell’Universidad San Antonio Abad del Cusco per un’intervista sulle culture autoctone. E’ lui che ci rivela che il giorno successivo, ovvero domenica 11 dicembre 2011, è una data storica: il Signor di Qoylloriti, una delle icone più sacre per le popolazioni della regione del Cusco e al quale durante il Chorpus Christi è dedicata una grandiosa festa ai piedi dell’omonimo ghiacciaio, viene nominato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Per l’occasione sono giunti in città circa 20.000 indigeni da tutte le “nacion” (i gruppi etnici) del Dipartimento di Cusco. Tra loro ovviamente i Q’eros, che contano addirittura otto “naciones” e che si ritengono i diretti discendenti degli Incas. La popolazione dei Q’eros vive oltre i 4mila metri s.l.m. e si ritiene non abbia avuto contatto con gli spagnoli, che mai arrivarono alle loro terre. Negli anni ’50 del secolo scorso gli antropologi giunsero a conoscere da vicino i Q’eros. In una delle foto un’immagine di un Q’ero impegnato in una offerta alla Pachamama (foto dell’amico spagnolo Julio Alcubilla), mentre nell’altra mostriamo l’inizio dell’assembramento sulle scale della Cattedrale di Cusco, alle 8 del mattino dell’11 dicembre 2011: tra poche ore le immagini del signor di Qoylloriti giungeranno direttamente dal ghiacciaio.