Le mummie più antiche del mondo

Posted by on 22 Novembre 2011

 

Museo San Miguel de Azapa

Arica, Cile. Qui 7.000 anni fa la Cultura denominata Chinchorro ha prodotto le più antiche mummificazioni riconosciute. Tremila anni prima degli Egizi, i Chinchorro – popolazione di cacciatori-pescatori e raccoglitori – svilupparono un complesso sistema di mummificazione conservato perfettamente dall’arido deserto dei dintorni di Arica.
Per approfondire il tema abbiamo avuto l’opportunità di visitare il Museo Chinchorro di San Migeul di Azapa (all’imbocco dell’omonima valle, a pochi chilometri dal centro di Arica) insieme all’archeologo Juan Chacama dell’Università di Tarapaca. Questa università è a capo dei principali progetti di investigazione, recupero e conservazione delle mummie Chinchorro. Il processo di mummificazione intenzionale conosce tre periodi distinti, che prendono il nome dalla colorazione con cui si rifiniva il complesso lavoro: nere (tra il 5.000 e il 3.000 a.C.), rosse (tra il 2.500 e il 2.000 a.C.) e “bendate”, una variazione di quelle rosse. Il corpo veniva completamente scarnificato, i tessuti molli e visceri eliminati, mentre la pelle – conservata “ a lato” – veniva spesso ricucita al corpo. L’argilla era usata per rimodellare l’intera figura, come la maschera che sostituiva il viso. I capelli erano reintegrati alla testa e il colore definitivo ne determinava l’aspetto finale. Il Dottor Chacama ci ha riportato due ipotesi inerenti al processo funerario post-mortem: questo complesso lavoro di mummificazione – che poteva durare diversi giorni – ci parla di una civiltà molto attenta alla vita dopo la morte e ciò ha fatto pensare alcuni ricercatori che le mummie stesse venissero esposte in posizione verticale, come fossero diventati totem che consentivano la connessione con gli antenati. La seconda ipotesi, più immediata, è che fossero interrati in posizione orizzontale, dopo aver ricevuto tutti gli onori della famiglia.
Il mistero di questo complesso processo di mummificazione è ancora più stridente se rapportato alla semplicità della vita quotidiana di questa popolazione di pescatori.
Il Museo Chinchorro conserva manufatti (tessuti, armi, ceramiche) con particolare attenzione ai resti umani (mummie incluse) che possono godere della naturale conservazione regalata dal deserto più arido del mondo.
Ad oggi sono state documentate 300 mummie Chinchorro, delle quali il 47% è stato preservato naturalmente dal deserto (grazie al processo di disidratazione dei sali contenuti nella sabbia), mentre il rimanente 53% sono corpi che hanno subito un trattamento artificiale o intenzionale subito dopo la morte.

Abbiamo infine visitato il Museo “El Sitio” dove l’Università di Tarapaca svolge annualmente ricerche sul campo in quello che fu il primo luogo di ritrovamento delle mummie Chinchorro, a pochi passi dal centro cittadino: qui lo scavo è “aperto” e il visitatore può apprezzare l’avanzamento dei lavori, protetti da un vetro in plexiglass. Il video che segue mostra il Museo “Colon – El Sitio” di Arica.

Museo El Sitio (1), Arica

Museo El Sitio (2), Arica

Mummia Chinchorro 1

Mummi Chincorro 2

Museo Chinchorro

Museo Chinchorro 2