Progetto Anillo: le scienze si incontrano per rivelare il passato.

Posted by on 18 Novembre 2011

 

Il poster del Progetto Anillo - tratto da cienciaymemoria.cl

All’interno dell’Istituto di Investigazione Archeologica e Museo R.P.G. Le Paige di San Pedro di Atacama, abbiamo avuto il piacere di conoscere il dott. Germán Manriquez, direttore del progetto “Anillo ACT-96”, che ha come obiettivo principale di determinare i modelli di interazione e di mobilità all’interno della regione dell’oasi di Atacama e aree confinanti del Nord e del Centro del Cile durante il periodo detto Orizzonte Medio ( 700 – 1100 d.C.).
Un progetto innovativo, che per la prima volta cerca di rispondere ad uno dei molti quesiti ancora senza risposta del continente sudamericano: da dove viene la popolazione che si insediò nel Salar di San Pedro di Atacama? Da un anno un team interdisciplinare, coordinato dal dott. Manriquez, utilizzando marcatori morfometrici, odontologici, genetici, chimici e mineralogici potrebbe provare come la mobilità tra l’Amazzonia e la costa cilena non fosse impossibile. Fino ad ora i marcatori più comunemente utilizzati sono stati quelli ritrovati nel contesto classico dello scavo archeologico come ceramica e tessuti ed altri più specifici come il materiale di base per ricavare le tavolette allucinogene. Sono quindi stati presi in considerazione altri elementi come gli alcaloidi presenti nelle bevande, nel fumo, negli accessori per l’assunzione di allucinogeni e nei resti umani, il tipo di deformazione intenzionale del cranio, la composizione minerale e la diversità delle tavolette da fiuto, la composizione dei manufatti di metallo e l’analisi genetica del DNA dei batteri presenti nel tartaro dentale come marcatore di polimorfismo della popolazione umana.
In particolare lo studio del DNA è reso difficoltoso dalle condizioni estreme di questo territorio desertico che ne danneggiano la struttura rendendo necessario pertanto affiancare allo studio genetico l’analisi di altri marcatori di popolazione.
Un altro dato interessante raccontatoci dal dott. Mariquez riguarda i risultati emersi dallo studio delle ossa nasali dei crani ritrovati. Sono state infatti riscontrate, attraverso lo studio radiografico e morfoscopico, lesioni a livello delle ossa delle vie aeree superiori (setto nasale, sfenoide, palato duro) dovute verosimilmente all’inalazione di sostanze psicotrope. Lo studio si propone pertanto di analizzare queste lesioni in comparazione con quelle prodotte in soggetti che attualmente fanno uso di droghe (come ad esempio cocaina).
I vari esperti hanno già analizzato i resti di 325 individui provenienti da differenti cimiteri dell’area di San Pedro (alla fine di questa prima parte di ricerca saranno 600), 3550 minerali, 500 oggetti metallici e stanno iniziando lo studio delle 490 tavolette di legno per l’assunzione di allucinogeni, incrociando dati radiografici, morfometrici e iconografici.
Le Istituzioni conivolte in questo ampio progetto sono: Universidad de Chile, Universidad Càtolica de Norte, Istituton de Investigaciones Arqueológica y Museo Le Peige, Conicyt e il Consejo de Monumentos Nacionales.
Per approfondimenti www.cienciaymemoria.cl