Gli sciamani Ikaro dell’Amazzonia peruviana divengono patrimonio culturale nazionale

Posted by on 4 Luglio 2016

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Mercoledi 22 giugno la Gazzetta ufficiale Peruviana (Diario Oficial)ha pubblicato la risoluzione ministeriale del 15 giugno 2016 n° 068-2016-VMPCIC-MC che fa seguito alla carta presentata il 4 novembre 2015 dal direttore del Programma de Diversidad Cultural y Economia Amazonica del Instituto de Investigaciones .

Con questo documento Il Ministero della Cultura del Peru ha dichiarato gli Ikaros (Shipibo Konibo xetebo) “Patrimonio Culturale della Nazione”, in quanto elemento trasversale della cultura Amazzonica ed espressione di un rapporto intimo e armonico con la natura che impone di imparare dalla natura ascoltandola.

Gli Shipibo-Konibo-xetebo sono una delle più grandi popolazioni indigene dell’Amazzonia peruviana. Si compone di circa 32.000 persone, raggruppati in circa 150 comunità organizzate nei dipartimenti di Loreto, Madre de Dios, Huanuco e, soprattutto, Ucayali. La “Nacion” Shipibo-Konibo-xetebo appartiene alla etno – famiglia linguistica Pano e i suoi abitanti parlano la lingua madre Shipibo-Konibo. Come suggerisce il nome, e come detto il famoso antropologo, Jacques Tournon, questa Nacion è il prodotto di una fusione  etnica e della cooperazione culturale tra il popolo Shipibo, Konibo e quello Xetebo. Presenza fondamentale di questa cultura è la figura dell’Ikaro, lo sciamano.

La sua medicina consiste basicamente in canti sacri (Kene) che vengono riprodotti in momenti salienti della crescita e nei momenti iniziatici ma anche in attività quotidiane come la pesca e la caccia. Il canto di un Ikaro è composto da vibrazioni sonore che si credono di guarigione in quanto capaci di trasformare la persona o l’oggetto che investono. Si riconoscono tre dimensioni del canto: quella spirituale energetica, quella musicale

E ‘possibile perdistinguere tre dimensioni che fanno parte della struttura di Ikaro xetebo Shipibo-konibo-; Energia o dimensione spirituale è la forza immanente spirituale per Ikaro. E ‘l’energia vibrazionale che trascende dal sciamano di un oggetto o una persona che riceve la canzone. La persona ikareada armonizza l’integrazione di corpo e mente, grazie alle  forze e gli spiriti della natura. Il paziente diventa magnetizzato, protetto e guarito. Nelle cerimonie con piante sacre –ad esempio – è fondamentale che prima dell’ingestione della medicina essa venga “cantata”, così che gli spiriti protettori possano apparire e proteggere/guidare il processo di guarigione. L’atto ministeriale è stato firmato dal vice ministro per i Beni culturali e le industrie culturali, Juan Pablo de La Puente Brunke.