Perù: Geoglifi a Paracas si sono rivelati più antichi delle linee di Nazca

Posted by on 16 Luglio 2014

Lo scorso 11 aprile Charles Stanish, Henry Tantaleána, Benjamin T. Nigraa e Laura Griffina (Cotsen Institute of Archaeology, University of California, Santa Fe Institute ed Instituto Francés de Estudios Andinos) hanno pubblicato un articolo dal titolo “A 2,300-year-old architectural and astronomical complex in the Chincha Valley, Peru” in cui provano come delle recenti ricerche archeologiche sulla costa meridionale del Perù (estremamente desertica, seppur intervallata da moltissime valli) hanno reso visibili un complesso di geoglifi databili al periodo del Tardo Paracas ( rea il 400 e il 100 a.C.) proprio nel mezzo della valle di Chincha. Geoglifi lineari, formazioni di pietre circolari e monti cerimoniali per un sito che si estende per oltre 40 km quadrati in cui sono riconoscibili ben 71 linee, a soli 20 km dal mare. La cosa più interessante è che questi geoglifi, veri e propri “modificatori” del paesaggio, convergono in linee verso i monti cerimoniali o verso i siti abitati, formando così dei “cluster” marcati da linee doppie. Da segnalare che almeno due strutture a “U” marcano sul territorio il calare del sole al solstizio invernale di Giugno. Siamo pertanto di fronte a un sito che precede di 20 anni le più famose, e non lontanissime, linee di Nazca la cui omonima cultura ha seguito sulla linea della storia quella di Paracas. Ceramiche e datazioni al radiocarbonio hanno infatti restituito una datazione di 2.300 anni fa.
I pellegrini che dalle valli o dalla costa si avvicinavano ai centri cerimoniali, incontravano pertanto prima queste linee, che li guidava e li faceva già entrare in una dimensione e in un paesaggio sacralizzato. Molto simile come usanza a quella delle valli del nord del Cile, nei pressi di Arica, dove molti geoglifi accompagnavano i viaggiatori che dall’altipiano scendevano al mare.
Gli autori concludono sottolineando che i dati presenti nel loro studio ci parla di una civiltà ingegnosa, che costruiva strutture per ritualizzare il paesaggio maniera molto accurata e, conseguentemente, per marcare anche il tempo (attività sociali e rituali). Un atteggiamento che sulle Ande non sarà abbandonato, come ci indicano i costrutti degli Incas, circa 1400 anni dopo.