Tiawanaku: la città degli Dei

Posted by on 28 Novembre 2011

Da Puno raggiungiamo la città di Tiawanaku, sulle coste meridionali del lago Titicaca, entrando in Bolivia.
Questo è uno dei siti più enigmatici al mondo per diversi motivi, primo tra i quali il fatto che la sua maestosità non è stata sufficientemente indagata. In secondo luogo l’architettura di Tiawanaku (“città degli Dei”) lascia senza parole.
Un luogo abitato sicuramente dal 1.500 a.C. fino al 1.200 d.C., e che un tempo era più vicino alle coste del lago Titicaca (oggi a circa 20 km di distanza). L’apogeo della città è stato tra il 500 e il 1.000 d.C., quando un vero e proprio impero Tiawanaku è giunto fino al Cile, contrastato a nord dal potere dei Wari (o Huari).
Come abbiamo visto la matrice culturale di Tiawanaku probabilmente sta a Pukarà, nell’attuale Perù, circa 200 km più a nord ovest, ma le interpretazioni sull’origine di Tiawanaku si sprecano: chi la vuole centro cerimoniale (come testimoniato dalle porte del Sole e della Luna, la prima ottima come calendario solare e orientata alla nascita del sole al solstizio invernale, la seconda ottima per l’osservazione della Luna lungo la cresta della dirimpettaia collina), chi la vede centro commerciale e di potere. Nonostante sia posta in un deserto altiplanico, l’area consente non soltanto il pascolo e l’allevamento di lama e alpaca, ma anche la coltivazione di tuberi per un efficace sistema di economia mista.
Le prime ricerche archeologiche sistematiche sono degli anni Quaranta ed oggi dobbiamo dire si sono notevolmente rallentate. Tra le ultime ricerche ci piace segnalare alcune scoperte dovute a iniziative italiane. Grazie alla Missione europea “Progetto Tiahuanaco – Bolivia 2007-2012”, alla quale partecipano il Centro Italiano Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane (CISRAP), l’Università degli Studi di Padova e l’Unità Nazionale Archeologia Bolivia, nel 2009 è stata scoperta la tomba di un dignitario sepolto con un corredo funerario consistente in lamine d’oro quadrangolari e circolari e altri oggetti preziosi come gioielli. Citiamo inoltre le ricerche sotto la piramide dell’Akapana effettuate dall’associazione italiana Akakor, che abbiamo intervistato prima della partenza di ANDE 2011 (vedi post di settembre): la struttura piramidale pare nascondere un’intricata rete di cunicoli il cui scopo è tutt’oggi oscuro.
Se invece vogliamo vedere le interpretazioni più estreme sull’origine della città, non possiamo non citare il ricercatore discepolo del boliviano Posnasky, il professor Hans–Schindler Bellamy, che ritiene Tiawanaku sorta almeno nel 12.000 a.C. (!) basando le sue teorie su applicazioni archeoastronomiche e da interpretazioni dei simboli sulla “porta del Sole”.
A queste considerazioni bisogna aggiungere l’incredibile peso di molte pietre di cui si compone il sito, tra le 100 e le 150 tonnellate. Nella vicina Puma Punku si trova un blocco di oltre 440 tonnellate! Aggiungetevi i miti inerenti un diluvio che avrebbe spazzato via la città ed ecco un bel rompicapo per tutti gli appassionati. Purtroppo un post del blog non è sufficiente a presentare tutte le problematiche legate a Tiawanaku e vi rimandiamo al testo che pubblicheremo con Edizioni Saecula nel 2012!
Il video è girato in sito e vi parla di un altro grande enigma di Tiawanaku, che non sappiamo ancora svelare fino in fondo. Forse è bello che rimanga ancora un po’ di mistero in questo mondo..