Molti sapranno che il chinino è un principio attivo contenuto in una pianta nativa del Perù, la “Chincona”, che aiuta a combattere le febbri malariche. Gli Spagnoli lo conobbero nelle loro esplorazioni, ma fu un gesuita – Bernabè Cobo – ad esportarlo per primo in Europa, permettendo a Roma di conoscere il chinino nel 1632.
Ma a noi piace ricordare un’altra storia, quella di un personaggio che ha concesso al mondo di godere delle proprietà di questa pianta, per molto tempo unico rimedio contro la malaria.
Il suo nome è Charles Ledger, avventuriero inglese (1818-1905), che arrivò in Perù nel 1836 per intraprendere una carriera di commerciante. Nel 1852 è il primo a pensare di esportare l’alpaca, che vendette allo stato australiano del New South Wales. Purtroppo la legge peruviana ne impedisce l’esportazione, così – per riuscire nel suo intento – deve attraversare le Ande con tutto il gregge passando dalla Bolivia all’Argentina e giungere così in Cile. L’affare (inizialmente) fallisce e dopo diverse disavventure in patria, Ledger torna in Sud America e conosce un peruviano di origine Aymara, Manuel Incra Mamani, che diviene suo amico e factotum.
Intravedendo una nuova possibilità di guadagno, Ledger si “butta” sul chinino, la cui esportazione p proibita fuori dal Perù. Ottiene 20 semi di Chincona e li affida a Mamanì per avviare una coltivazione dalla quale ricavarne molti di più. Mamani si reca in altura per trovare un terreno ideale ai loro propositi e di fatto scompare ai margini dell’attuale confine boliviano per quattro anni. Ledger non sa più nulla di lui, fino a che un giorno l’indio si presenta alla sua porta con 20 kg di Chincona, della specie Calisaya (una delle 40 specie esistenti). Era rimasto tre stagioni sull’altipiano senza risultati a causa di forti gelate e solo la quarta stagione aveva dato i suoi frutti! Per raggiungere Ledger, Mamani si fa 500 km a piedi!
Ledger fa arrivare al fratello in Inghilterra, usando vie clandestine, parte di questi 20kg, con lo scopo di venderli al Governo Britannico, ma questo li rifiuta perché preferisce i semi ottenuti dalle colonie indiane. Il fratello di Ledger si reca allora in Olanda, il cui governo non solo ne compra una parte, ma avvia una piantagione sull’isola di Giava, con un grande successo. Da quel momento il chinino non è solo peruviano e la piantagione olandese a Giava diviene la produttrice del 90% di chinino nel mondo, almeno fino al 1940. La specie assume il nome di “Cinchona ledgeriana”, mentre Mamani viene scoperto a raccogliere semi di questa pianta in Perù e per questo perde la vita.
Gli ufficiali inglesi preferiscono continuano ad usare il chinino per inventare Gin Tonic e Acqua Tonica…