Culto dell’acqua tra i Lambayeque: una nuova sepoltura nel deserto peruviano ne conferma l’importanza

Posted by on 20 Settembre 2012

Chotuna, area di scavo - foto dunyanews.com

La scorsa settimana i giornali internazionali hanno potuto svelare i particolari di una tomba pre-Inca scavata dagli archeologi in Perù. Carlos Wester La Torre, direttore degli scavi e direttore del Museo Archeologico nazionale Brüning, nelle regione di Lambayeque in Perù aveva già individuato in una tomba appartenente alla cultura Sican (800-1375) nella quale giacciono i resti di una sacerdotessa sepolta con 8 “accompagnatori”. La regione fu abitata dai Sican dal 1300 circa (periodo al quale dovrebbe risalire anche la sepoltura) e la sepoltura, indagata anche nella campagna di scavi 2012, ha restituito anche il corpo di altri 4 individui con particolari molto interessanti. Questa seconda sepoltura era infatti allagata e i resti umani ritrovati appartenevano presumibilmente ad un personaggio di rango (come indicato da perle e perline che ne adornavano il corpo) e altri tre personaggi probabilmente accompagnatori anch’essi. Come riportato a National Geographic l’archeologo Izumi Shimada della Southern Illinois Universityha ricordato che seppur sono state già trovate tombe allagate nella regione, questa “è la prima sepoltura che documenta una tomba di una personalità di rango così elevato da essere venerata”. Wester LaTorre sottolinea come “sapevano che sarebbe rimasta sommersa dalla falda acquifera ed è come se volessero assicurare la fertilità dei terreni della regione”. I Lambayeque costruirono diversi sistemi di irrigazione per assicurarsi acqua nel deserto e la loro sussistenza dipendeva da sporadiche piogge, spesso torrenziali che si alternavano a lunghi periodi di siccità.
La tomba si trova nei pressi di Chiclayo all’interno del complesso di Chotuna-Chornancap, a due passi dal mare, come molti centri spirituali Lambayeque che avevano in Naymlap il loro fondatore. Egli giunse dal mare e si trasformò in uccello. Anche a Chotuna molti gioielli sono ornati con elementi in rilievo legati all’acqua e al volo e diverse le conchiglie spondylus ritrovate. Ma l’elemento più interessante è la presenza dell’acqua. L’usanza della sepoltura connessa all’acqua con sepolture allagate (le ultime sono state ritrovate a 6 metri di profondità, sotto la falda freiatica che scorre a 5 metri di profondità) potrebbe ricondurre ai culti dell’acqua degli Inca, ben rappresentata anche in santuari famosi quali Machu Picchu. Wester La Torre ricorda alcuni dati che anche noi personalmente abbiamo raccolto in una ricerca antropologica nel 1999-2000 nei dintorni di Cusco: gli Inca pensavano che la loro essenza fosse un seme che andava nutrito in vita perché potesse rigermogliare dopo la morte, dando nuova vita.
Non tutti gli archeologi concordano con La Torre sul fatto che la sepoltura fosse volutamente posta sotto il livello di falda, perché questo livello può cambiare nei secoli sia per le precipitazioni sia per le pratiche agricole. In ogni caso la tomba è di eccezionale rilevanza perché è una delle poche tombe d’elite del periodo tardo Sicán, quando (nel 1100 dC circa) furono colpiti da una grande siccità seguita da inondazioni che li portarono al caos prima e alla decadenza poi.